sexta-feira, 4 de junho de 2010

Crostini e affini


In principio fu una fetta di pane di qualche giorno, scaldato o tostato sulle braci e appena strofinato di aglio e condito con un filo di olio vergine d’oliva e forse sale. Poi, con l’avvento e il successo del pomodoro, la nostra bruschetta cominciò ad evolversi, fino ai giorni nostri; prima stropicciata con pomodoro maturo e poi basilico, origano, formaggio olive, ma anche un ricco trito di carne e rigaglie arricchite da capperi o acciughe.

Oggi i crostini hanno acquisito una nobiltà e una dignità tali da essere presenti su tutte le tavole, dal piccolo bar che propone l’aperitivo ai migliori ristoranti del mondo. Sulla fetta di pane, di solito appena tostata e profumata, si adagia di tutto, dalla polpa di granchio o gamberi ai migliori salumi e persino vere e proprie pietanze in miniatura sull’esempio delle tapas spagnole o ancora meglio dei pintxos baschi: in questo ultimo caso i crostini sono infilzati con stecchini colorati; nei locali si paga in base al numero di stecchini (e di bicchieri) che rimangono a tavola. Difficile immaginare un servizio simile in Italia. Un’ultima considerazione: se la fetta di pane è buona, qualunque cosa troviate in frigorifero o in dispensa ci starà proprio bene, appoggiata sopra…

Ecco qualche esempio:

stracchino e salsiccia rosolata
mozzarella e pomodoro
salumi e formaggi
acciuga e peperone arrosto
yogurt e salmone affumicato
cotto e fontina (e in forno con grill per un attimo)

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