terça-feira, 6 de julho de 2010

Breve Storia della Cucina Siciliana

Particolari ringraziamenti ai "Profumi di Sicilia", preziosa opera di Giuseppe Coria, Vito Cavallotto editore.

Per quanto politicamente legata all'Italia, la storia della Sicilia e` storia a se`, e siccome la storia della cucina di un popolo ne riflette sempre le vicende, lo studio della cucina siciliana, permetterebbe di rirpercorrere tutta la storia culturale, politica e sociale dell'Isola. Tutte le trasformazioni vissute dal paesaggio agrario nel corso dei secoli sono iscritte nei prodotti che ritroviamo alla base della cucina siciliana e che oggi ci appaiono come i simboli naturali di questa terra.

La vite, l'ulivo, gli aranci, i limoni, i cereali ed i legumi sembrano l'immagine naturale della Sicilia, in realta` sono il prodotto della storia dell' Isola: senza i greci, gli arabi o gli spagnoli il paesagio sarebbe diverso, la cucina sarebbe diversa. Tutto cio` per dire che il "tratto fondamentale della cucina siciliana e` quello della sua cultura: l'eterogeneita`" ed il forte legame alla terra.
Una terra aspra e forte che vale sicuramente la pena di "incontrare", perche' in nessun caso lascia indifferenti, cosi' la cucina, vera e diretta, sincera come la natura che la ispira.

La carne

La scoperta della carne come alimento accessibile a tutti e non bene esclusivo delle classi abbienti e' acquisiszione molto recente, anticamente i sicilaini ricchi non erano molti e, quindi, la carne era un'alimento consumato poco. Le ricette tipiche, quindi, si differenziano tra quelle realizzate con le carni migliori e quelle della cucina povera che offre tagli meno pregiati, spesso interiora, non molti aromi, ma molto gustuse e fragranti.

Il pesce

La Sicilia e` l'unica regione italiana bagnata da ben tre mari, lo Jonio, il Tirreno ed il Mediterraneo, ed e`, quindi, naturale che sia presente la piu` grande varieta` di ricette gastronomiche di pesce, che tutti amano e che tutti cucinano in mille modi diversi.
La mancata industrializzazione della Sicilia ha favorito la conservazione di acque pulite e non inquinate, il che significa plancton sano e pulito e pesci gustosi.

Si possono mangiare l'aragosta, le cozze, i gamberi, le patelle, le telline, il riccio di mare ed un'infinita varieta` di altri pesci. Una curiosita`: in tutta la tradizione cristiana e cattolica il pesce e` simbolo beneaugurante, tanto che sognarli e` segno di grande provvidenza.

Il pane

Piu` che di pane, in Sicilia si deve parlare di 'gastronima del pane'. Dalla farina elaborata in maniera diversa dal pane comune, in Sicilia si creano vivande piu` ricche e complesse, profumate e gustose, in tale quantita` che solo la fantasia della cucina povera, costretta ad utilizzare l'unico elemento disponibile, la farina, puo` spiegare.

Al pane tradizionale e semplice si aggiungono aromi ed altri ingredienti per renderlo piu` gustoso e talvolta invece di essere cotto al forno, viene fritto e gli viene donata una forma diversa se e` destinato a raccontare qualche festivita` particolare o ad assumere una valenza votiva. In ogni caso il pane e` uno dei fondamenti della cucina siciliana, senza il quale la tavola non sara` mai considerata ricca.

Le verdure e gli ortaggi

Le verdure e gli ortaggi hanno sempre soverchiato tutti gli altri alimenti in percentuale, nella dieta dei siciliani. Ma da secoli non sono stati soltanto un riempitivo dello stomaco vuoto, perche` in tutte le cucine - popolane e ricche - hanno saputo rivestire un loro ruolo, per precisa caratterizzazione di sapidita` e gusto. Una frittata di fave verdi e piselli; una parmigiana di melanzane; uno sformato di carciofi; un piatto di lenticchie, di ceci, di fagioli o di fave, le innumerevoli e stagionali verdure selvatiche: sono stati mangiati, desiderati, cucinati in ogni caso di ogni ceto, ed in ogni tempo, sempre graditi ed appetiti.

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