segunda-feira, 6 de setembro de 2010

Pomodoro, un concentrato di salute per una dieta sana, fresca ed equilibrata

di Greta Nicoletti

L’ortaggio principe della cucina italiana, il re della dieta mediterranea, è la bacca più consumata al mondo. Umile ma ricco di virtù, il pomodoro si è rivelato un alimento salutistico dalle molteplici proprietà benefiche. L'identikit nutrizionale risponde bene alle esigenze del consumatore moderno

L’ortaggio principe della cucina italiana, il re della dieta mediterranea, è la bacca più consumata al mondo. Umile ma ricco di virtù preziose, il pomodoro si è rivelato un alimento salutistico dalle molteplici proprietà benefiche. Un vero alleato del benessere. Ricercatori e nutrizionisti lo ritengono infatti un alimento amico della linea, dall’azione antiossidante e dagli effetti positivi per il cuore e le arterie. 
Accanto a questi benefici, negli ultimi anni è stata dimostrata l’efficacia del pomodoro nella prevenzione di alcune delle malattie più diffuse, come le patologie cardiovascolari e alcune tipologie di tumori. Queste scoperte, comprovate da numerosi studi condotti a livello internazionale, hanno prodotto un processo di rivalutazione nutrizionale di questo ortaggio che merita a pieno titolo l’appellativo di "oro rosso"!

L’identikit nutrizionale del pomodoro risponde perfettamente alle esigenze del consumatore moderno: povero in calorie, con un buon contenuto in minerali e oligoelementi, ricco di acqua, dotato di tutte le vitamine idrosolubili. È un alimento leggero, rimineralizzante, dissetante, ad alta densità nutrizionale e ricco di sapore, quindi con un ottimo equilibrio nutrizionale.
Il suo ingrediente fondamentale è l’acqua (94%). Le proteine non superano l’1% e i grassi sono fermi allo 0,2%. Un altro 2,8% è costituito dai carboidrati, rappresentati perlopiù da fruttosio e glucosio. Il rapporto tra elevato contenuto di acqua e basso tenore di zuccheri fa sì che il pomodoro apporti poca energia, ma di utilizzo immediato.

Un consumo costante di pomodori facilita la digestione dei cibi che contengono fecole e amidi, come pasta, riso, patate, e aiuta a eliminare l’eccesso di proteine che può essere provocata da un’alimentazione troppo ricca di carni.

Il pomodoro è, inoltre, un eccellente attivatore della mobilità gastrica e risolve, in molti casi, problemi relativi a una digestione lenta o a una scarsa acidità gastrica. Da non sottovalutare anche la sensibile azione disintossicante, dovuta alla buona presenza di zolfo. Rappresenta un vero e proprio elisir di salute anche per la presenza di fibre (2%), come cellulosa ed emicellulosa, concentrate nella buccia e nei semi.

Il pomodoro apporta tutte le vitamine idrosolubili ed è un’ottima fonte di vitamina C (25 mg). Basta un pomodoro per coprire il 40% degli 80 mg che un adulto dovrebbe assumere ogni giorno di questa vitamina, che facilita l'assorbimento del ferro e contribuisce alla produzione dell'emoglobina e dei globuli rossi nel midollo osseo. Inoltre, nel pomodoro è presente la vitamina A sotto forma di betacarotene (610 mcg ogni 100 g), responsabile del suo bel colore. È sufficiente un pomodoro di 100 g per coprire il 15% della quantità di betacarotene che andrebbe assunta ogni giorno. Infine, le vitamine del gruppo B sono, in quantità diverse, tutte presenti nel pomodoro e in grado di favorire il ricambio e l’ossigenazione delle cellule.

Per una dieta giornaliera sana ed equilibrata

Crudo o cotto, essiccato o sott’olio, il pomodoro si inserisce perfettamente in ogni regime alimentare. Il basso valore calorico, l’assenza di grassi e il cocktail di minerali, oligoelementi e vitamine che lo caratterizzano, lo rendono l’alimento salutistico per eccellenza.

Il succo di pomodoro addirittura fornisce solo 14 calorie ogni 100 grammi, aiuta a soddisfare il fabbisogno idrico dell’organismo, e, soprattutto in estate, assicura un effetto rinfrescante e dissetante.

Se poi si condisce con un filo di olio extravergine di oliva, il pomodoro diventa anche un alleato importante nella prevenzione dell’invecchiamento dei tessuti. Merito degli acidi grassi insaturi e della vitamina E forniti dall’olio, che completano il patrimonio di antiossidanti tipico del pomodoro.

I pomodori crudi andrebbero consumati insieme ai formaggi: gli uni completano gli altri sul piano nutrizionale. Gustato sotto forma di succo, come antipasto o aperitivo, il pomodoro aiuta a tenere sotto controllo gli stimoli della fame e predispone a una digestione leggera e perfetta. Bevuto al mattino è moderatamente lassativo, combatte la stipsi cronica e allevia i disturbi renali legati a calcolosi; inoltre, è un ottimo ricostituente.

Servito insieme alla mozzarella, il pomodoro affianca alle sue sostanze antiossidanti un giusto volume di proteine e una robusta dose di calcio.

La leggerezza del pomodoro si sposa con gli zuccheri complessi del riso in un’altra ricetta tipica della cucina mediterranea: i pomodori ripieni. Un piatto completo, con un basso tenore di grassi e proteine, in cui le erbe aromatiche, l’aglio e la cipolla rafforzano le qualità protettrici del pomodoro.

Un ottimo abbinamento è anche quello con le uova sode: infatti la tomatina contenuta nel pomodoro aiuta a neutralizzare il colesterolo presente nelle uova. Invece i pomodori secchi vantano un importante primato: sono in assoluto l’alimento più ricco di provitamina A, con ben 2.029 mcg di beta-carotene ogni 100 g.

Anche un grande classico come la pizza ha ottenuto il via libera dai dietologi: il pomodoro cotto e l’olio d’oliva sono una coppia eccezionale per il rafforzamento del sistema cardiovascolare. Con la cottura, poi, il calore rompe la parete cellulare dell’ortaggio concentrando questa sostanza e modificandone la forma chimica, favorendo l’assorbimento del licopene per l’organismo umano.
Sono numerose le varietà disponibili sul mercato: Cuore di bue (Arawak), insalataro (Bubu, Camone, Carson), Marmande (Marinda), Mini oblungo e Mini perino (Dunne), Oblungo perino (Lancelot, Oskar, Parsifal), Rosso a grappolo (Ikram), Mini cocktail (Iskra, Tyty), Cherry ciliegino (Genio, Maria Vittoria), Vesuviano (Piccadilly, Pixel, Snack).

Una curiosità sul nome

Il termine pomodoro si deve al padre della botanica italiana, Pier Andrea Mattioli (1501–1577) che nel trattato Medici Senensis commentarii introdusse la denominazione "mala aurea", in seguito tradotto letteralmente. Al pomodoro venivano attribuite proprietà afrodisiache e, per tale motivo, veniva impiegato in pozioni e filtri magici dagli alchimisti del Cinquecento e del Seicento. Così nelle diverse lingue europee si ritrovano le espressioni: love apple, Liebesapfel, pomme d'amour (o pomme d'or), rispettivamente in Inghilterra, Germania e Francia. Anche in Sicilia il riferimento all’amore era esplicito: pumu d’amuri!

Oggi con l'eccezione dell'italiano, i vecchi termini sono stati sostituiti da derivazioni dell'originario tòmatl degli Indios aztechi, che indicava genericamente le piante con frutto globoso, polpa succosa e numerosi semi.

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