quarta-feira, 29 de setembro de 2010

La storia della città di Siracusa

Il nome della città, Siracusa, deriva dalla forma greca originaria Syracoùssai. La parola col suo suffisso in-oussai che sembra essere in costante relazione con precisi aspetti dell'ambiente naturale, rivela evidenti connessioni con altri toponimi del Mediterraneo orientale e occidentale, in coincidenza con luoghi interessati dalla colonizzazione greca. Recenti studi, hanno dimostrato che risale agli Joni, e con tutta probabilità ai Calcidesi di Eubea, la responsabilità di tal genere di toponimi.

Le dotazioni naturali del sito si possono cosi sintetizzare : disponibilità di acque (fonte Aretusa in Ortigia), possibilità immediata di difesa, disponibilità di due porti sicuri, territorio suburbano ricco dal punto di vista agricolo, prossimità alla foce di un fiume (Anapo) che permetteva il controllo e il rapporto con le popolazioni dell'hinterland. E' in questo felicissimo contesto di dotazioni naturali che sorge la colonia greca adattando, in primo luogo, alle esigenze della vita urbana il suo nucleo più antico, Ortigia.

Non si hanno informazioni precise dalle fonti letterarie circa questo primo periodo di vita della città; gli scavi in Ortigia stanno man mano rivelando che il suo organico ed esteso impianto detto "per strigas" cioè ad incroci ortogonali di assi viari delimitanti regolari isolati o spazi diversamente utilizzati per usi pubblici risale già al primo periodo di vita della città del quale si incominciano a conoscere le prime e più antiche costruzioni usate per abitazioni o per forme di culto. Sicuramente il primo impianto della città si estese dall'isola sulla terraferma, in diretto rapporto con l'istmo con cui era collegata, ove si venne costituendo un altro importante quartiere detto Acradina. Sull'estremo limite sud e a nord/nord-ovest di Acradina si impiantarono i più antichi sepolcreti della città greca, quelli denominati del Fusco nella contrada omonima, e di Giardino Spagna, tra l'estremità a monte di Viale P. Orsi e 1'Ospedale provinciale, che hanno restituito splendidi corredi soprattutto di ceramiche, datati tra la fine dell'VIII e il VI sec. a.C. Siracusa fu fondata nel 734 a. C. ad opera di Archia proveniente da Corinto, che, sbarcato sull'attuale isola di Ortigia, allo scopo di creare nuove colonie greche, edificò la città che prese il nome dalla palude Siraca situata presso la foce del fiume Anapo.

Di questo periodo sono i templi più arcaici della Sicilia: il tempio di Zeus (Olimpyeion) e il tempio di Diana Alpheoa (Artemision - oggi attuale tempio di Apollo), dea venerata nell'isola di Ortigia. L'isola di Ortigia infatti è il primo luogo che viene edificato all'arrivo dei corinzi (il calcare utilizzato è quello proveniente dalla latomie dei Cappuccini),a cui segue una prima espansione sulla terraferma che forma il quartiere denominato di Acradina. Con Gelone (485-478 a. C.), primo tiranno di Siracusa, e il fratello Ierone(478-466 a. C.), la città assume una rilevante importanza economica e culturale nel bacino del Mediterraneo. Viene intensificata l'attività edilizia e militare: le successive espansioni urbane organizzano i quartieri Tiche, Epipoli e in ultimo Neapolis (che, con la formazione di Acradina, diedero origine alle latomie del Casale, dell'Intagliatella, di S. Venera, del Paradiso), viene eretto il tempio di Atena (in occasione della vittoria contro i Cartaginesi ad Imera) e promossa una rilevante attività teatrale grazie alla presenza di drammaturghi come Pindaro, Bacchilide, Simonide ed Eschilo. Cacciato dalla città l'ultimo della stirpe dei Diomenidi, un relativo periodo di pace segna l'ascesa politica e l'accrescimento della potenza di Siracusa. Proprio quest'ultimo fu il motivo principale della successiva guerra contro gli ateniesi nel 415 a. C. che vide alla fine proprio sconfitti questi ultimi. Con Dionisio (405-367 a. C.) e Ierone II (275-216 a. C.), Siracusa viene fortificata ( fu costruito il castello Eurialo e le mura di Epipoli (che diedero origine alle latomie del Buffalaro e a quelle del Filosofo) e diviene il centro della vita politica e culturale del mondo allora conosciuto grazie anche ala presenza di Archimede.

Il declino di Siracusa è segnato dal saccheggio dei romani nel 212 a. C. Seguono due secoli bui da cui la città emergerà solo agli albori del Cristianesimo ma non riacquisterà mai più il ruolo di regina del Mediterraneo. Nel 878 d. C., con l'arrivo degli arabi, Siracusa cadde distrutta sotto il dominio musulmano e Palermo divenne la nuova capitale. Nel 1085, alla dominazione musulmana, subentrò la dominazione normanna con la dinastia degli Altavilla. Nel 1194, con Enrico VI, gli Svevi occuparono Siracusa. Con Federico II la città e la Sicilia divennero un centro di elaborazione culturale grazie alla creazione di una lingua siciliana e della scuola di poesia creata a Palermo. Inoltre a Siracusa venne edificato il castello Maniace. Al tempo della dominazione aragonese la città dimostrò una fedeltà estrema ai nuovi sovrani respingendo, nel 1298 un'invasione angioina e ricevendo numerosi privilegi. Nei primi del secolo XVI, Siracusa godette di un regime speciale con l'istituzione di una apposita camera adibita all'amministrazione dela città, in vigore fino al 1538. Seguirono due terremoti, nel 1542 e nel 1693, che danneggiarono gravemente la città. Nel 1729 subì una violenta epidemia di peste. Nel 1860 Siracusa partecipò alla caduta del regime borbonico. Durante la seconda guerra mondiale fu gravemente danneggiata dai bombardamenti anglo-americani e, dopo lo sbarco in Normandia,nel luglio del 1943, da quelli tedeschi. Negli anni del dopoguerra, Siracusa è proiettata verso uno sviluppo industriale, in alternativa alle sue tradizioni marinare. Si assiste alla lenta migrazione dei paesi circostanti verso la città che dà luogo al fiorire di quartieri periferici che spesso sorgono sui cigli delle antiche latomie, sui resti della città classica.

Fonte: http://www.siciliain.it/
Foto: Palazzo Borgia Impellizzeri/Flickr

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