
Le Origini di Palermo
Inizialmente centro degli scambi commerciali, Palermo deve la sua fondazione ai fenici avvenuta nel 734 a.c. . Successivamente la città viene occupata dall'Impero Romano che riesce a mantenere un lungo periodo di pace e prosperità, terminato con le invasioni barbariche. Da qui in avanti Palermo diviene teatro di numerose dominazioni, a partire da bizantini, poi dagli arabi e dai normanni. A livello architettonico e artistico l'influenza dei popoli che l'hanno dominata è molto forte, conferendo alla città una bellezza unica che varia da stili diversi tra loro. Dal periodo arabo a quello normanno vengono costruiti quelli che ormai sono alcuni dei simboli di Palermo: la Zisa, la Cuba, Palazzo Scibene. Gli arabi hanno lasciato in eredità le loro opere di ingegneria idraulica, come il famoso sistema di fontane della Zisa. Durante il dominio aragonese spicca lo stile gotico tipico della Catalogna che ritroviamo nel Palazzo Chiaramonte, ora sede del rettorato palermitano, o nel Palazzo Abatellis che oggi ospita la Galleria Regionale d'arte Moderna e Medievale.
L'architettura di Palermo
Altro simbolo di Palermo è Porta Nuova, costruita nel 1583. E' caratterizzata da una copertura a piramide ricoperta di maioliche colorate, ed è collegata al Palazzo dei Normanni che adesso è la sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. Il Palazzo Reale dei Normanni è una meta obbligatoria per chi decide di intraprendere un tour architettonico e culturale, in quanto sorge nel nucleo più antico della città, nello stesso sito dei primi insediamenti punici. Antica sede di Federico II, il palazzo ospita l'Osservatorio Astronomico di Palermo. Punta di diamante dell'architettura palermitana è la Cattedrale dedicata alla Vergine Maria, dove prevale lo stile gotico catalano (ma riscontriamo anche stili diversi nella struttura, in quanto è stata sottoposta a numerose fasi di lavorazione).
Da visitare sono senz'altro gli splendidi teatri: Biondo, Politeama Garibaldi e il Massimo. Il Teatro Massimo è uno dei più grandi in Europa, e il primo in Italia. La struttura è di ispirazione greca e romana, con il susseguirsi di colonne, finestre e archi. Sul frontone della facciata spicca il motto: "L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l'avvenir".

Famosi e caratteristici sono i mercati storici di Palermo, che ormai occupano determinati luoghi per tutto l'anno. I principali sono tre: la Vucciria (che si estende tra via Roma, la Cala, il Cassaro, lungo la via Cassari, la piazza del Garraffello, la via Argenteria nuova, la piazza Caracciolo e la via Maccheroni); Ballarò (che va da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant'Agata); il Capo (situato appunto nel quartiere del Capo).
Palermo vanta di un Orto Botanico ottocentesco, uno dei più grandi d'Europa, noto per ospitare specie molto rare.
Vi sono inoltre numerose aree verdi, come il Parco della Favorita (il parco urbano più grande d'Italia) che con i suoi 4.000.000 m² era riserva di caccia dei Borboni. Inoltre c'è il Foro Italico posto sul mare; il Giardino Inglese che, con le finte rovine e le statue sparse per il parco, si rifà appunto allo stile inglese. Inoltre c'è il Giardino della Memoria dedicato alle vittime della mafia, il Giardino dei Giusti dedicato ai non ebrei che hanno salvato gli ebrei durante l'olocausto. Il Giardino della Zisa attraversato da vasche d'acqua, il Parco d'Orleans costruito a metà dell'ottocento che, attualmente, è sottoposto a diversi lavori che stanno aumentando la grandezza del parco (con l'aggiunta di un lago artificiale) con l'obiettivo di renderlo il secondo parco urbano più grande d'Italia.

Gustare Palermo: le specialità locali!
Durante la notte si può decidere se visitare i locali della Champagneria o dei Candelai, o se recarsi in uno dei tanti ristoranti caratteristici della città. Uno di questi è l'Antica Focacceria San Francesco che offre piatti gustosi della cucina siciliana. Una cosa che a Palermo non mancherà mai è il cibo, che con le centinaia di ricette riesce ad accontentare tutti i palati: dai più semplici a quelli più raffinati. Si può partire dal cibo di strada come il famoso panino con le panelle (impasto di farina di ceci fritta), con lo sfincione (una sorta di pizza molto sostanziosa), il panino cà meusa (panino con la milza), o le tipiche stigghiole (interiora), e arrivare poi agli squisiti dolci.
La pasticceria palermitana comprende principalmente dolci con la ricotta.
Primi tra tutti i cannoli , nati inizialmente come dolce tipico del carnevale, sono poi diventati il simbolo della gastronomia palermitana. Si tratta di cialde fritte che avvolgono un cuore di ricotta dolce e gocce di cioccolata, a volte decorati da scorza d'arancia candita.
Altro dolce storico è la cassata, introdotta nella cucina palermitana durante la dominazione araba. Vi sono diverse varianti di cassata, da quella ricoperta da semplice glassa a quella decorata da frutta candita (limone, cedro, mandarino, arancia amara, mandorla), oppure la semplice cassata al forno. Ma tutte le versioni hanno in comune la ricotta (principalmente di pecora, ma alcune pasticcerie hanno introdotto quella di vacca).
Altro elemento tipico della pasticceria palermitana è il marzapane, che ritroviamo nella frutta martorana. Dolce legato alla festa dei morti, la frutta martorana spicca nelle pasticcerie grazie ai colori sgargianti e alle forme che non comprendono solo frutta, ma anche animali o oggetti della vita quotidiana.
Fonte: http://www.squidoo.com/siciliapalermo
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